Rondò dal Concerto n° 1 Op. 6 | Niccolò Paganini
Edizione Critica, revisione e diteggiatura ( l’edizione include anche una sezione aggiuntiva inedita che completa la trascrizione originale )
Num Cat. S.16574 Z. | ISMN M-0-2156-2297-5
Edizioni Suvini Zerboni | Sugar Music | http://www.esz.it
da http://www.esz.it/it/editoria/20370-rondo-dal-concerto-n1-op-6-per-due-chitarre:
“Il manoscritto Rondò von Paganini basato sul terzo movimento del Concerto no. 1 op. 6 per violino, ritrovato nella Rischel & Birket-Smith Collection della Royal Library of Denmark in Copenhagen, è oggetto di questa pubblicazione.
La natura di questo lavoro è salottiera e dilettantistica, ben distante dai virtuosismi appariscenti e affabulatori del “Paganini violinista”, la cui scrittura era spesso rivolta ad affascinare il grande pubblico e si presenta perfettamente in linea con quel “Paganini chitarrista”, che trovava nella dimensione sonora della chitarra una chiave espressiva amichevole e poetica, dove la ricerca della cantabilità appaga quell’emotività semplice, immediata, malinconica e a tratti inedita del compositore.
Il trasporto di alcune sezioni tematiche ad un’ottava più comoda sullo strumento, la semplificazione di alcune cellule ritmiche, la sostituzione di quelle sezioni dal carattere strumentale con altre più semplici, un accompagnamento ad libitum giocato principalmente in prima posizione per la seconda chitarra, come da usanza in molta musica dell’ottocento, in particolare nelle opere di Paganini, dimostrano come questa trascrizione volesse offrire una versione del Rondò di immediata esecuzione e dal carattere salottiero che ben si accosta alla produzione per chitarra del compositore genovese senza inficiarne il gusto e lo stile.
La volontà di realizzare un’edizione moderna, comprensiva di un apparato critico, nasce dunque sia dal valore di testimone storico che questa trascrizione porta con sé, sia per il valore stilistico che offre agli strumentisti e agli studiosi della musica Paganiniana, poiché perfettamente in linea con quella dimensione estetico-esecutiva che il compositore amava offrire a pochi intimi abbracciando la sua chitarra.”